Il trattamento dei piedi aiuta il ricevente a ritrovare la propria essenza, ad ascoltarsi, a staccare dal mondo esterno per un po’ e a rivolgere l’attenzione al proprio sé.
La riflessologia musicale muove da questa direzione verso il centro della personalità per “accordare” il corpo e la sua energia proprio come si accorda uno strumento musicale.
La mia personale ricerca nella riflessologia plantare è in continua evoluzione attraverso lo studio e soprattutto la pratica, sempre nell’analogia del piede come strumento musicale e nel trattamento musicale del piede che deriva dal mio percorso, il quale origina nello studio della musica colta occidentale da musicista.
L’esperienza dei trattamenti di riflessologia plantare musicale è sempre diversa, ciascun trattamento del ciclo è diverso, è diversa l’esperienza del ricevente e anche dell’operatore, i piedi dello stesso ricevente a distanza di una settimana sono un nuovo incontro: la realtà delle cose è in continuo mutamento, anche la propria essenza va sempre riconquistata e scorta dietro nuove sembianze, per riconoscere il volto che permane nascosto dalla natura cangiante del flusso della vita. Ritrovare le proprie stabili e ferme radici calma lo spirito.
Pubblico con la sua approvazione il racconto dell’esperienza di Gabriella, nel corso dei primi tre trattamenti del ciclo di riflessologia taoista musicale con me.
Riflessologia musicale, riporto il feedback di Gabriella dopo il primo trattamento.
«Ho appena finito il trattamento… Primo contatto con i miei piedi, come se fossi io stessa a contattarli, sensazione di avere (essere) parti che avevo dimenticato. Commozione. Immagine di quando ero bambina, cinque anni, con il vestito a scacchi blu e bianco, sensazione legata a mio papà, sensazione di similitudine tra me e lui, affetto, nessun pensiero, commozione… Sensazione di presenza che parte dai piedi e riverbera in tutta la parte sinistra. Vedo muoversi sulla superficie della mente i pensieri ‘pesanti’ e ‘acuminati’, si muovono molto, esternamente a me, li sento senza consistenza. Li guardo e sembrano collocati nella parte alta della stanza, vicino al soffitto.
Parte destra sensazione fisica legata a mia madre, irrompe, è commovente, pensieri zero. Colori azzurro, verso metà e fine trattamento verde luminescente in movimento con sfumature chiare sembra l’aurora boreale.
Sensazione di pace, di fiducia, in tutto quello che è e di tutto quello che è stato, e che può accadere.
A casa. A casa sento ancora di più che è completamente cambiato il mio stato d’animo rispetto a prima del trattamento.
Animo pacificato, mente ‘comprensiva’, rabbia giudizio dispiacere ora li ricordo senza sentirli. In due ore sono scomparse tensioni e pensieri che erano fissi da giorni e giorni.
Sono in uno stato d’amore.»
Riflessologia musicale, riporto il feedback di Gabriella dopo il secondo trattamento.
«Sono a casa, stato d’animo, mente, sono cambiati…
Quiete. Corpo sciolto, morbido, avevo tensioni e rigidità al collo prima del trattamento.
Durante il trattamento al piede sinistro ho avvertito un po’ di nausea.
La mente ci ha messo molto prima di lasciare, più o meno tre quarti del primo piede.
Sensazione di una mente che non molla, che non ha voglia (o forza) di avere ‘fiducia’.
Sensazioni molto diverse rispetto al primo trattamento, meno legate alla mia ‘storia’, meno definite, più ‘fredde’.
Quando la mente ha cominciato a mollare sono comparse ‘figure’ volti in primo piano, o mezzi busti, uomini affaccendati in azioni quotidiane, parlano, vedo tutto in dettaglio ma non sento i rumori è come se l’audio fosse abbassato. Sembra un’altra epoca. Uno di questi volti è di un uomo adulto con capelli molto ricci neri, la pelle un po’ scura, sembra un volto esotico, sembra in un mercato all’aperto.
Il giorno dopo sto bene, centrata, ma le notizie che arrivano dalla famiglia mi assorbono totalmente e non ho più spazio per ascoltarmi.»
Riflessologia musicale, riporto il feedback di Gabriella dopo il terzo trattamento.
«La mente si placa facilmente, pochi pensieri e brevi, immagini: un paesaggio aperto, una pianura verde, delle foglie in primo piano, Lo guardo da fuori, sono immersa ma anche indipendente da questo posto.
Sento passaggi, cambiamenti, forse a seconda di come il piede viene toccato non lo so, non me ne rendo conto. A volte non sento più il mio piede, né il mio corpo, oppure in alcuni momenti mi sento ‘un unico pezzo’ con il mio piede, con il mio corpo.
Altri Passaggi: Sensazione su di me, di essere in compagnia di me stessa, di essere assieme a me.
Ancora immagini: paesaggio aperto verde , tonalità e sfumature chiare e scure, un uomo solitario in fondo si ferma, guarda oltre il paesaggio, c’è silenzio, il paesaggio è immobile.
Altre immagini che ora non ricordo più, volti in primo piano, a me sconosciuti, solitari, semplicemente affaccendati.
Sensazione di immobilità senza tempo.
Sento equilibrio.
Quando sento entrambi i piedi che vengono toccati, o forse no, forse quando viene toccato il secondo piede, all’improvviso provo una sensazione di stranezza nell’avere due piedi.
Successivamente, forse quando vengono toccati entrambi vedo al centro del mio viso un occhio solo, non un terzo occhio ma un solo occhio grande al centro.
Faticoso tornare a casa, i movimenti sono rallentati, faticoso parlare.
Dopo un po’ mi prende una pacata tristezza, ho cenato perché era stato programmato così, ma non era quello che dovevo fare.»