La commozione – che mi viene sempre dall’attenzione ai piedi nei trattamenti di riflessologia – rivela la malinconia come condizione originaria del mondo: «Anche ciò che vi è di più profondo nella natura è malinconia (Schwermut): anch’essa s’attrista per un bene perduto, e ogni vita è accompagnata da un’indistruttibile malinconia (Melancholie) perché ha sotto di sé qualcosa di indipendente da sé (ciò che sta sopra innalza, ciò che sta sotto attira in basso)», F.W.J. Schelling, Scritti sulla filosofia, la religione, la libertà, Milano, Mursia, 1974, p. 178.
La malinconia come forza di gravità interiore dell’animo confina con il radicamento del piede, che sente il peso del corpo.
Il significato del radicamento (Grund) consente la corrispondenza tra la forza di gravità (Schwerkraft) come peso fisico e la malinconia (Schwermut) come peso dell’animo: l’introversione rappresenta la spinta che dà vigore all’apertura all’altro. La gravità impedisce di dissociare il superiore dall’inferiore, il cielo dalla terra, impone l’origine terrena, e senza il radicamento alla terra non ci si integra armonicamente con la luce. Da qui l’empatia naturale che sorge durante i trattamenti di riflessologia plantare.