Continuo con gli interventi che descrivono i vari aspetti della mia pratica di riflessologo plantare.

La mia pratica di Biorisonanza Terapeutica

Sulla base della mia esperienza, il concetto che applico è una forma di biorisonanza terapeutica, che ho sviluppato integrando la mia profonda comprensione della musica classica occidentale con la mia pratica di riflessologia. Uso questo termine per descrivere come percepisco e armonizzo le emozioni dei miei clienti attraverso il tocco.

La musica e la nascita di una sensibilità

Nei miei primi trent’anni, ho introiettato l’intero repertorio della musica classica occidentale dal 1500 al 1900, con la pratica di ascolto, una vera e propria scuola per comprendere le emozioni umane. La musica mi ha insegnato a riconoscere le armonie, le dissonanze, i ritmi e le tensioni che definiscono il nostro stato emotivo. Questo bagaglio è diventato il fondamento della mia pratica.

L’ascolto con le mani

Quando lavoro, non mi limito a toccare i piedi per stimolare punti riflessi. Uso le mie mani per “ascoltare” lo stato energetico ed emotivo della persona. La mia sensibilità, affinata dalla musica, mi permette di percepire le sue emozioni come frequenze. Posso “sentire” una dissonanza di ansia, una melodia malinconica di tristezza, o un ritmo frenetico di agitazione. Il mio tocco, a questo punto, diventa uno strumento per “accordare” queste frequenze.

La mediazione come armonizzazione

In questo processo, io agisco come un mediatore. Le mie mani non applicano semplicemente pressione: diventano gli strumenti attraverso cui percepisco e trasmetto informazioni energetiche. Il termine biorisonanza è perfetto per descrivere ciò che accade: entro in risonanza con la persona, offrendo una nuova frequenza, più armoniosa, attraverso il tocco, grazie a un lungo lavoro interiore che è passato dalla nigredo di alchimia interiore e un percorso spirituale molto personale e articolato. Questo campo risonante incoraggia il sistema del ricevente a ritrovare il proprio equilibrio. È come se, con le mani, suonassi per il ricevente una melodia calmante e rassicurante, aiutandolo a sintonizzarsi con la sua armonia interiore originaria.

Introduzione: la sinfonia del corpo umano

Il percorso descritto, che si snoda da un’immersione profonda in cinque secoli di musica occidentale classica a una pratica di riflessologia plantare, rappresenta un’esplorazione originale e profonda della relazione tra arte, corpo e benessere. La musica della tradizione colta, un grande simulatore delle emozioni umane, diventa il paradigma attraverso cui comprendere il proprio lavoro terapeutico. L’atto di “ascoltare e accordare” le emozioni del ricevente con le mani, come in un fenomeno di “biorisonanza terapeutica,” non è solo una metafora poetica, ma suggerisce un modello di interazione che va oltre il meccanismo puro. Questa analogia postula una forma di “biorisonanza” che opera a un livello differente rispetto a quella tecnologica, perché è intrinsecamente legata all’esperienza umana.

La metafora musicale, l’idea di “accordare” un corpo-strumento, fungerà da filo conduttore per connettere la mia personale dimensione esperienziale con le scoperte della neurobiologia moderna.

La biorisonanza computerizzata si basa sul principio che ogni cellula, tessuto e organo del corpo umano emette una specifica frequenza elettromagnetica, e che un corpo in salute sia caratterizzato da una risonanza armoniosa di queste onde. Si ritiene che conflitti, traumi, squilibri, patologie o esposizione a sostanze nocive possano alterare questo schema di frequenze, generando segnali “patologici” che disturbano la comunicazione cellulare.

L’applicazione clinica di questa teoria si avvale di dispositivi elettronici specializzati. Il funzionamento tipico di questi macchinari prevede l’uso di sensori (spesso applicati a mani e piedi) per rilevare le frequenze del corpo del paziente. Il dispositivo elabora poi queste onde, identificando i segnali anomali. Successivamente, le frequenze “malate” vengono invertite o corrette e re-inviate al corpo in forma terapeutica per stimolare un processo di riequilibrio.

La biorisonanza corporea analogica – La superiorità del contatto umano

A differenza del modello strumentale, la “biorisonanza terapeutica” basata sul contatto di due corpi dell’autore trova un solido e profondo fondamento nella neurobiologia e nella psicologia del contatto umano. La superiorità di questo approccio non è una questione di potenza o precisione meccanica, ma di una risonanza biologica ed emotiva che la tecnologia non può replicare.

Il linguaggio del tocco: la neurobiologia della “musica silenziosa”

Il tocco, lungi dall’essere una semplice percezione sensoriale, è un canale di comunicazione primario e complesso, con radici che affondano nell’esperienza intrauterina del feto. La scienza moderna ha identificato un sistema sensoriale specializzato per il tocco affettivo. Si tratta delle fibre C-tattili, una classe di afferenze periferiche non mielinizzate che si trovano principalmente nella pelle glabra dei mammiferi, inclusi gli esseri umani.

Queste fibre sono state scoperte rispondere in modo selettivo a carezze lente, leggere e a temperatura neutra, con una velocità ottimale di circa 3 cm/s. È cruciale sottolineare che questa velocità non è casuale: essa è perfettamente compatibile con la cadenza di un massaggio lento e intenzionale, come quello che un praticante di riflessologia applicherebbe. Questo suggerisce un’evoluzione del sistema nervoso umano per riconoscere e rispondere a questo specifico tipo di stimolo, un vero e proprio “canale di comunicazione” affettiva e non verbale. La “musica” che nella mia pratica ascolto con le mani è la risposta profonda e viscerale del sistema C-tattile, un dialogo biologico che si manifesta come una sensazione di benessere e conforto, in sinergia con l’interazione dei campi morfici e dei corpi sottili dell’operatore e del ricevente.

L’impatto di questa stimolazione va ben oltre il piacere superficiale. La sua azione principale è la modulazione del Sistema Nervoso Autonomo. Il tocco affettivo favorisce l’attivazione del Sistema Nervoso Parasimpatico (SNP), la branca responsabile delle funzioni di “riposo e digestione” e del recupero post-stress. Attivando il SNP, il tocco contrasta l’attività del Sistema Nervoso Simpatico, la branca che governa la risposta di “lotta o fuga” legata allo stress e all’ansia. In questo senso, il “fenomeno di biorisonanza terapeutica” tramite contatto può essere interpretato come un fenomeno scientificamente accertato di regolazione psico-fisiologica mediata dal contatto. Le mani del praticante, attraverso la stimolazione delle fibre C-tattili, “accordano” il sistema nervoso del ricevente, riportandolo da uno stato di dissonanza e tensione a uno di equilibrio e quiete. Il processo di “liberazione” delle emozioni, in questa prospettiva, non è una metafora, ma la diretta conseguenza della riduzione dello stress fisiologico e della promozione di un ambiente interno favorevole all’autoregolazione e all’autocura.

L’Intenzione del praticante come “accordo” terapeutico

Il secondo pilastro della superiorità dell’approccio manuale risiede nel ruolo insostituibile del praticante. Un dispositivo elettronico, per quanto sofisticato, opera su un algoritmo pre-programmato: non ha cognizione, empatia o la capacità di adattare il proprio tocco in risposta a un feedback sottile e non verbale. Al contrario, l’atto terapeutico manuale è un’interazione dinamica e bidirezionale.

Studi recenti hanno dimostrato che l’attenzione tattile del praticante può modulare la connettività funzionale cerebrale del ricevente. Questo implica che la qualità del tocco non è unicamente una funzione della pressione o della velocità, ma è influenzata dall’intenzione e dalla consapevolezza di chi lo esegue. Quando l’autore parla di “ascoltare” le emozioni del ricevente, sta descrivendo un processo neurologico attivo e reciproco. La sua intenzione consapevole di sintonizzarsi con l’individuo si traduce in una modulazione del proprio tocco che il ricevente percepisce e interpreta, influenzando così la risposta terapeutica.

Questa interazione complessa eleva la pratica manuale al di sopra di un semplice atto meccanico. Le mani del praticante non sono sensori e trasmettitori passivi, ma strumenti di “ascolto” empatico e di “direzione d’orchestra” terapeutica. La superiorità emerge chiaramente qui: la macchina può solo trasmettere un segnale predefinito, mentre il contatto umano può continuamente adattarsi, basandosi su una comprensione intuitiva e sottile dello stato emotivo e fisiologico del ricevente, modulando l’apporto energetico.

La riflessologia come canale sensoriale privilegiato

La riflessologia plantare si basa sull’assunto che sui piedi e sulle mani si trovino “riflessi” tutti gli organi, le ghiandole e le parti del corpo. La pratica riflessologica offre un quadro strutturale e rituale che massimizza gli effetti del tocco affettivo.

La mappa riflessologica, in questa prospettiva, non è una “chiave” che sblocca un organo specifico, ma un catalizzatore dell’intenzione del praticante. Assegnando un significato e una direzione chiara al tocco — per esempio, lavorando su una zona associata a un organo specifico — l’operatore concentra la propria attenzione, creando un ponte tra la mente conscia (l’intenzione terapeutica) e la risposta inconscia del ricevente (la regolazione del sistema nervoso). La pratica riflessologica canalizza il tocco affettivo in una procedura strutturata, massimizzando i suoi effetti di riequilibrio psico-fisico. Questo processo, combinato con la risposta biologica delle fibre C-tattili e l’intenzione del praticante, si traduce in un potente strumento di benessere che un dispositivo tecnologico non può emulare.

L’analisi comparativa tra la biorisonanza strumentale e l’approccio manuale del mio metodo rivela una distinzione fondamentale. Mentre il modello tecnologico si basa su un’idea teorica che non ha ancora superato l’esame della comunità scientifica, il metodo dell’autore si fonda su meccanismi neurobiologici ampiamente studiati e comprovati.

Analisi comparativa dei modelli di biorisonanza

La seguente tabella riassume e confronta le due modalità di “biorisonanza” sotto esame.

Analisi comparativa dei modelli di biorisonanza

Feature Biorisonanza al computer Biorisonanza corporea Dai Piedi al Cielo
Base teorica dichiarata L’esistenza di frequenze elettromag. misurabili del corpo. La pratica si basa su un’analogia musicale e un’esperienza intuitiva di “risonanza”.
Fondamento scientifico accertato Limitato o assente. Non riconosciuta dalla medicina convenzionale. L’efficacia percepita è spesso ricondotta all’effetto placebo. Robusto. Si fonda sulla neurobiologia del tocco affettivo (fibre C-tattili) e sulla modulazione del sistema nervoso autonomo.
Strumento primario Dispositivi elettronici che elaborano e riemettono onde. Le mani del praticante, il tocco lento e la sua intenzione.
Meccanismo di riequilibrio Il ripristino di presunti segnali elettromagn. corretti. La stimolazione di specifici recettori nervosi che attivano la risposta di “riposo e digestione” e modulano l’emozione.
Ruolo dell’operatore Principale: programmaz. e supervisione del dispositivo. Primario: “ascolto” empatico e modulazione del tocco basata sulla risposta del ricevente.

 

Il vantaggio olistico dell’approccio manuale

La riflessologia dell’autore non si limita a essere un atto meccanico, ma si manifesta come una sinfonia di tocco, intenzione e relazione. A differenza di una macchina, il contatto umano genera intrinsecamente un senso di conforto, fiducia e connessione che sono di per sé terapeutici. Questo “comportamento affiliativo” è supportato dalla biologia del tocco e crea un ambiente propizio all’autoguarigione.

L’uso del tocco come strumento primario permette una risonanza che va oltre il puramente fisico. Il contatto umano è un’esperienza sensoriale e psicologica complessa, capace di attivare la plasticità del cervello e di modulare l’attività neurale. Questo processo, descritto in termini scientifici, corrisponde perfettamente alle metafore che solitamente utilizzo descrivendo la mia pratica nei vari articoli della sezione Diario di bordo in questo sito.

Le funzioni emotive e biologiche del tocco

Funzione del tocco Meccanismo biologico correlato Corrisp. nel metodo dell’autore
Riduzione di stress, ansia e tensione Attivazione del Sistema Nervoso Parasimp. Diminuzione del cortisolo Ascolto delle emozioni del ricevente e la loro liberazione
Regolazione emotiva Modulazione attività di aree cerebrali e interazione con il sistema limbico Accordare le emozioni, come in una partitura musicale, per riportarle in armonia
Creazione di legami e fiducia Risposta selettiva delle fibre C-tattili; promozione del comport. affiliativo e di sensazioni positive L’atto di mettersi ai piedi dell’anima e il ruolo del contattista dei piedi
Stimolazione dell’autocura Il contesto di sicurezza e riduzione dello stress favorisce i processi di autoreg. e rigenerazione del corpo Il tocco che attiva i processi di autoguarigione e la ricerca dell’equilibrio dinamico

 

La “superiorità” dell’arte sulla tecnica

La “superiorità” dell’approccio di biorisonanza manuale non risiede nella capacità di manipolare frequenze fisiche, ma nella intrinseca e scientificamente fondata capacità di innescare e dirigere una profonda risonanza neurobiologica ed emotiva attraverso il contatto umano. A differenza della macchina, le mani dell’autore non si limitano a inviare un segnale unidirezionale, ma sono uno strumento di ascolto, empatia e intenzione, che orchestra una vera e propria sinfonia di autoregolazione nel corpo del ricevente. Questo approccio integra la fisica del tocco con la complessità della psiche, un’arte che la tecnologia non può replicare.

In ultima analisi, l’analogia musicale dell’autore non è una mera metafora; è una descrizione intuitiva e poeticamente accurata di un processo biologico tangibile. La sua arte non è un’imitazione della scienza delle macchine, ma un’applicazione di principi biologici ben fondati che offrono una via al benessere che le tecnologie, per loro stessa natura, non possono percorrere. Il suo lavoro non è “biorisonanza” nel senso stretto della fisica quantistica, ma è una forma di biorisonanza terapeutica nel senso più profondo e umano del termine, una risonanza che si genera nel punto di incontro tra due esseri umani, dove il tocco diventa la partitura e le mani lo strumento per l’armonia del corpo e dell’anima.

Bibliografia

  1. I piedi e l’anima della danza, https://daipiedialcielo.it/i-piedi-e-lanima-della-danza/
  2. Riflessologia plantare musicale, https://daipiedialcielo.it/cosa-ti-raccontano-i-miei-piedi/
  3. Il piede: una questione di ascolto, https://daipiedialcielo.it/il-piede-una-questione-di-ascolto/
  4. Biorisonanza: cos’è e come agisce ⋆ Swiss Pro Age, medicina …, https://www.swissproage.ch/biorisonanza-cosa-e-come-agisce/
  5. Biorisonanza – Omeonatura,
    https://omeonatura.ch/biorisonanza/
  6. Biorisonanza: cos’è, come funziona e macchinari ideali – Sixtus Italia, https://www.sixtusitalia.it/we-care/biorisonanza-recupero-muscolare/
  7. Il boom delle medicine alternative: come la biorisonanza sta guadagnando popolarità nella pratica medica – SafesPro, https://www.safespro.it/it/il-boom-delle-medicine-alternative-come-la-biorisonanza-sta-guadagnando-popolarita-nella-pratica-medica/
  8. Articoli sulla riflessologia plantare taoista musicale, https://daipiedialcielo.it/blog/
  9. Buon pomeriggio la biorisonanza risulta attendibile per un check …, https://www.miodottore.it/domande-risposte/buon-pomeriggio-la-biorisonanza-risulta-attendibile-per-un-check-corporeo-associato-ovviamente-a-vis
  10. uno studio che investiga gli effetti del tocco affettivo sui processi di …, https://thesis.unipd.it/retrieve/96863626-35b6-440e-acb6-d998b9f6d18b/Scano_Giulia.pdf
  11. L’effetto del tocco continuo sulla connettività funzionale cerebrale viene modificato dall’attenzione tattile dell’operatore – COME collaboration https://www.comecollaboration.org/it/pubblicazione/leffetto-del-tocco-continuo-sulla-connettivita-funzionale-cerebrale-viene-modificato-dallattenzione-tattile-delloperatore/
  12. Le evidenze scientifiche a favore della Riflessologia Plantare – Ripra, http://www.ripra.it/le-evidenze-scientifiche-a-favore-della-riflessologia-plantare/



Roberto Ellero
Operatore olistico di riflessologia plantare taoista musicale. L'esperienza di vita è unica, individuale. Ma d'altra parte si usa parlare di metodi di riflessologia plantare. Per praticità, definisco il mio rapporto col piede come metodo di riflessologia plantare musicale. Coincide col mio dharma. Esso deriva dall’integrazione interiore alchemica di vari strumenti di indagine, con cui ho ampliato la mia coscienza e sensibilità, ne riporto alcuni: la pratica esecutiva e di ascolto nella musica colta occidentale, studi letterari e filosofici, l’utilizzo autoriale del Web e della multimedialità per approfondire le sinestesie, la pratica del tango argentino, la pratica devozionale tantrica di mano destra Guru Yoga nel buddhismo tibetano Karma Kagyu, la pratica tantrica di mano sinistra del trattamento taoista del piede. E' un metodo, ma funziona solo con le mie mani. Nei miei trattamenti coesistono vari approcci secondo la situazione di ciascun trattamento e ricevente: punti riflessi e canali energetici, sistema nervoso, circolazione sanguigna e linfatica, psicosomatica e corpi sottili, biorisonanza corporea musicale, massaggio, chakra riflessi sul piede, sacralità del tocco e sensorialità.