Come racconto nella pagina Il mio percorso, quattro fasi di vita mi hanno condotto alla riflessologia: la musicale, la razionale-filosofica, quella del rapporto uomo-macchina, la sciamanica.
Nella prima fase ho vissuto in profondità l’influsso della musica colta occidentale per la formazione dell’anima: la musicalità è sempre presente nella mia personale pratica della riflessologia.
Il piede ha analogie musicali con la notazione musicale (la partitura) e l’esecuzione (mappa del piede e sua esecuzione interpretativa nel trattamento, similmente alla partitura che si esegue con gli strumenti in organico).
Il piede ha inoltre analogie musicali con la morfologia e la pratica del trattamento (timbro musicale e conoscenza dell’insieme delle parti del piede, melodia e le linee dei profili del piede, armonia accordale e concomitanza simultanea di pressioni con più dita della mano sul piede, ritmica musicale e tempo/velocità di esecuzione delle manovre sul piede, ritmica musicale e gli intervalli di spazio fra dita e tallone, che organizzano diverse architetture di musica solidificata: una musica di tipo proporzionale fra le parti, come gli intervalli musicali consonanti dei suoni armonici naturali).
Si può dire che – nel trattamento – il piede diviene uno strumento che le mani suonano, accordando le opposte energie complementari dell’organismo. Ne viene una musica udibile per via sottile: la musica del piede risuona nel profondo come platonica musica delle sfere.
Per fare un esempio, esaminiamo una nota opera di Johann Sebastian Bach: le Variazioni Goldberg (Aria con 30 variazioni BWV 988, 1741), in analogia con il trattamento del piede.
Si tratta di un’aria con variazioni. L’Aria che inizia la composizione è stata storicamente interpretata come una sorta di manifestazione dell’essenza (“cielo anteriore” nella cultura cinese, la matrice perpetua), simbolo di una dimensione ancestrale dell’infanzia di vita, del ricordo velato di una delicata commovente nostalgia, del tempo remoto degli inizi, dei momenti edenici dell’infanzia.
Le 30 variazioni variano una linea di basso che viene riproposta costantemente in ogni variazione del ciclo, sul modello della passacaglia. Le variazioni rappresentano l’esperienza che si vive nel corso della vita, fino alla ripresa dell’Aria al termine delle 30 variazioni, là dove la riproposizione dell’essenza fa tornare al proprio sé con la consapevolezza del percorso e del suo significato.
La forma e lo stile in musica (Imberty M., 1981, Le scritture del tempo) sono manifestazioni simboliche del tempo e interpretano i rapporti dell’uomo con i fantasmi della vecchiaia e della morte: l’Aria riproduce lo schema affettivo della nostalgia del ricordo.
In questo caso, l’analogia con il trattamento taoista del piede sta nel parallelismo fra lo snodarsi delle variazioni e i trattamenti che compongono un ciclo (tipicamente 12, nella tradizione del lignaggio).
Il ricevente viene connesso al proprio sé profondo, alla propria essenza originaria, e vi ritorna – al termine del ciclo di trattamenti di riflessologia – centrato e consapevole, in un percorso di percezione del senso naturale della propria esperienza di vita verso l’equilibrio delle dimensioni che ci animano.
La pratica della riflessologia plantare è una pratica di ascolto: la musica del piede ci unisce al cosmo nell’armonia della vita naturale in un contatto privilegiato tra Terra e Cielo.
L’Aria, apparsa scomparsa e riapparsa, dopo il lungo cammino suona ora diversa, e anche noi che ascoltiamo, nel frattempo, siamo cambiati, in accordo con la nostra anima.
Playlist completa con tutte le variazioni.