Dall’anno 2000 abito – sui colli Berici meridionali – nella casa rurale “del diamante” (dal nome della persona che da sola la costruì, a fine ‘800). Nel tempo mi sono ambientato con essa e con il giardino, in uno stato costante di armonia e di equilibrio, in linea col mio dharma, percorso animico, che coincide anche col mio rapporto col piede nel suo trattamento. La casa è fatta di pietra e di legno, è immersa nella vegetazione: con aree ortive, dei semplici, a frutteto e un giardino con piante d’alto fusto.
Il campo energetico di una casa, in sanscrito Vastu, è uno spazio cosciente che nella filosofia vedica è concepito come divinità, il Vastu Purusha.
Il Vastu Shastra (vāstu śāstra, noto anche come Vastu Veda e Vastuvidya, ossia “scienza della costruzione”, “architettura” in sanscrito) è probabilmente l’architettura olistica più antica del mondo e proviene dalla cultura dell’antica India. I modelli sono basati sugli allineamenti direzionali.
La stanza dedicata al culto, alle offerte, alla meditazione e ai trattamenti olistici dovrebbe essere sempre situata e orientata a nord-est. Se lo studio dedicato alla connessione col divino è rivolto a nord-est, lo spazio sacro ci consente di caricarci di vibrazioni elevate ogni mattina e facilita le attività di guarigione.
Il campo di energia della casa ha la testa orientata verso nord-est (acqua) e i piedi verso sud-ovest (terra), e genera l’asse diagonale nordest – sudovest, che rappresenta l’orientamento della mia abitazione.
Nel punto che corrisponde all’ombelico si trova un importante canale energetico, l’asse terra-cielo, attraverso cui le energie cosmiche si diffondono nel quadrato: nella mia casa vi è una scala a due rampe di base quadrata, che porta al secondo piano, dov’è lo studio di meditazione e per i trattamenti olistici.
Da quel punto l’energia fluisce verso nord-est, alla testa del Vastu Purusha. Al lato opposto le energie che fluiscono da sud-ovest spingono verso il basso, connettono alla terra e formano le fondamenta che danno stabilità e radicamento.
Un’abitazione è sana e risanante quando accoglie pienamente le energie sottili di guarigione che provengono dal cosmo ed entrano dal lato esposto a nord-est.
Nell’insieme il Vastu Purusha Mandala forma un vortice di energie le cui polarità sono l’asse nordest-sudovest e la diagonale sudest-nordovest. Il sud-est rappresenta l’energia dinamica dell’elemento fuoco mentre il nord-ovest incarna il principio del movimento e dello scambio dell’elemento aria.
L’area a nord-est dirige e governa le energie di tutte le altre aree della casa: vi si concentra una grande energia spirituale, è un’area che rappresenta la vitalità e l’amore.
In quest’area della casa vi è lo studio per i trattamenti ai piedi, per la meditazione e l’ascolto musicale, un luogo simbolico e sacro, dove si fa esperienza della connessione fra terra e cielo, fra microcosmo e macrocosmo: un tempio del benessere dedicato all’evoluzione interiore.
Dalla finestra che dà a nord-est si può vedere l’alba, è lì che avviene lo scambio interno-esterno: è il settimo chakra della casa.
La casa come anima risuona con la mia. Quando senti la divinità che abita la tua casa, compi il primo passo verso nuovi livelli di consapevolezza.
Il lavoro di trasformazione del mio spazio dedicato ai trattamenti, negli anni, ha corrisposto al lento processo alchemico di trasformazione del mio stato psico-fisico e di coscienza.
Lo studio come luogo sacro è uno spazio di pace interiore, che accoglie il ricevente i trattamenti, e che sostiene il lavoro sottile sui suoi piedi.