Inizio con questo articolo una serie di interventi che descrivono i vari aspetti della mia pratica di riflessologo plantare.
La riflessologia plantare non è una disciplina di recente invenzione, ma affonda le sue radici nella storia millenaria dell’uomo, che da sempre ha riconosciuto l’efficacia del massaggio dei piedi per indurre benessere. Le prime testimonianze documentate di questa pratica risalgono a civiltà antiche. Questa pratica era parte integrante di tradizioni mediche secolari in altre parti del mondo, come l’Ayurveda, la medicina tradizionale indiana, e la Medicina Tradizionale Cinese (MTC), che già da millenni utilizzava la pressione di specifici punti per influenzare i campi energetici dell’organismo. Anche in Europa, si trovano riferimenti all’applicazione di queste tecniche già nel 1500, con lo scultore Benvenuto Cellini che narrò nella sua autobiografia di essere stato trattato per dolori diffusi attraverso la pressione sulle dita di mani e piedi.
La riflessologia plantare si basa su una varietà di teorie che tentano di spiegarne il meccanismo d’azione, ognuna con un proprio modello di funzionamento. La Teoria della Stimolazione Nervosa ipotizza l’esistenza di un collegamento diretto tra le migliaia di terminazioni nervose presenti nel piede e gli organi del corpo. Secondo questo modello, la pressione e il massaggio su specifici punti riflessi innescano un impulso nervoso che viaggia dai recettori del piede, viene rielaborato a livello cerebrale e inviato all’organo, viscere o muscolo corrispondente, promuovendo un riequilibrio funzionale. Questa teoria si fonda su una comprensione neurofisiologica che cerca un allineamento con i principi dell’anatomia e della fisiologia umana.
Contemporaneamente, il concetto di riflessologia è profondamente legato alla Teoria dell’Energia Chi (o Qi), pilastro della Medicina Tradizionale Cinese. Secondo questa prospettiva, l’organismo è attraversato da un’energia vitale, il Chi, che scorre all’interno di canali chiamati meridiani. La malattia o il malessere vengono visti come il risultato di un blocco o di uno squilibrio nel flusso di questa energia. La riflessologia, in questo contesto, agisce come un’agopuntura senza aghi, riattivando la normale circolazione energetica attraverso la pressione di punti riflessi specifici, riportando così il corpo a uno stato di equilibrio e armonia. Oltre a queste due modelli principali, esistono modelli complementari, tra cui la teoria del drenaggio linfatico (che facilita l’eliminazione di tossine), la teoria della liberazione ormonale (che stimola il cervello a rilasciare ormoni terapeutici), la teoria del miglioramento della circolazione sanguigna e linfatica, la teoria della risposta elettrica, la teoria della risposta psicologica, che attribuisce parte dell’efficacia all’influenza della mente sui processi di guarigione, l’approccio della biorisonanza, quello dei corpi sottili.
Il professionista esperto naviga questa tensione di coesistenza dei vari modelli, combinando elementi di tutte le tradizioni per offrire un trattamento modulato sul presente dell’azione, che mira al riequilibrio fisico, emozionale ed energetico.
Secondo la Medicina Tradizionale Cinese, il piede è un’area di cruciale importanza energetica, in quanto è il punto di inizio per i tre meridiani Yin e il punto di arrivo per i tre meridiani Yang. I sei meridiani principali che attraversano il piede sono: il meridiano della Cistifellea, dello Stomaco e della Vescica Urinaria (Yang). Il meridiano del Fegato, della Milza-Pancreas e del Rene (Yin). I loro percorsi e i punti finali sui piedi sono fondamentali per la pratica dell’agopuntura e della digitopressione.
- Meridiano della Cistifellea: Questo meridiano Yang si localizza sul lato del corpo e termina sul quarto dito del piede.
- Meridiano dello Stomaco: Anch’esso un meridiano Yang, ha il suo punto finale sul bordo ungueale esterno del terzo dito.
- Meridiano della Vescica Urinaria: Termina sul bordo ungueale del quinto dito del piede.
Oltre ai punti finali, sul piede si trovano alcuni dei più importanti agopunti della MTC. Tra questi spiccano:
- Yongquan (KI1): Noto come “fontana zampillante”, si trova al centro della pianta del piede, nella depressione tra il secondo e il terzo metatarso. È il punto di partenza del meridiano del Rene ed è associato al radicamento, alla longevità e alla calma della mente. Viene utilizzato per trattare disturbi come vertigini, ansia e insonnia.
- Taichong (LR3): Chiamato “Grande Assalto”, si trova sulla parte superiore del piede, tra il primo e il secondo dito. Appartenente al meridiano del Fegato, è un punto essenziale per smuovere il Qi stagnante e armonizzare le emozioni, in particolare rabbia e frustrazione. È utile anche per alleviare mal di testa e ipertensione.
- Kunlun (BL60): Situato nella parte posteriore del piede, tra il malleolo esterno e il tendine d’Achille, questo punto del meridiano della Vescica agisce come un punto di rilascio per le tensioni profonde ed è impiegato per alleviare dolori lombari e cervicali.
La mappa di riflessologia plantare più diffusa in Occidente considera il piede come uno specchio in miniatura dell’intero corpo, dove la stimolazione di specifiche aree e punti può influenzare gli organi e le strutture corporee corrispondenti. Questa mappatura è il risultato di decenni di ricerca e osservazione e si presenta come un sistema di corrispondenze anatomiche. Ad esempio, la testa e il cervello sono riflessi sugli alluci di entrambi i piedi, mentre la colonna vertebrale si estende per tutta la lunghezza del piede, al suo centro. La mappa distingue inoltre tra organi bilaterali (presenti su entrambi i piedi, come i reni) e organi unilaterali (presenti solo su un lato, come il cuore e il fegato).
È fondamentale comprendere che la mappa dei meridiani della MTC e quella riflessologica classica occidentale, sebbene entrambe utilizzino il piede come punto di accesso per il benessere, si basano su “linguaggi” concettuali molto diversi. La mappa dei meridiani si fonda sul sistema dei canali energetici, un concetto privo di riscontro anatomico diretto. Al contrario, la mappa riflessologica classica, pur non avendo una validazione scientifica completa, si basa su una rappresentazione fisica e speculare del corpo in miniatura, che sembra intuitivamente più vicina a una logica anatomica. La pratica professionale moderna dimostra spesso una sintesi di questi due approcci. Un riflessologo può, per esempio, trattare la zona riflessa del fegato sul piede destro e, in parallelo, applicare la digitopressione sul punto MTC Taichong (LR3) per armonizzare il flusso energetico dell’organo. Questo esempio evidenzia come, nella pratica, i due sistemi non siano visti come mutuamente esclusivi, ma come strumenti complementari che permettono di affrontare il benessere della persona da prospettive diverse, sia fisica che energetica.