Pubblico un nuovo accenno favolistico, per indicare come – dietro le tecniche e le competenze – vi sia nell’operatore un’interiorità, che si realizza in un percorso di vita.

Il ritorno del cavaliere templare

Il sole, come un occhio stanco dopo un lungo pianto, indugiava all’orizzonte, tingendo di un rosso delicato le torri del castello.
Un silenzio greve, appena palpabile, avvolgeva il borgo, interrotto solo dal lieve scalpiccio degli zoccoli del cavallo che, con passo lento e trascinato, riportava a casa il suo cavaliere.

 

cavaliere templare a cavalloQuarant’anni. Quarant’anni di battaglie, di polvere e di sangue, di preghiere sussurrate sotto un cielo straniero. Quarant’anni che avevano scavato solchi profondi nel volto del cavaliere templare, trasformandolo in una mappa di memorie dolorose. Ma nei suoi occhi, pur velati dalla stanchezza, brillava una luce nuova, una scintilla di divina saggezza, era divenuto un faro che squarcia le tenebre sopra i flutti marini nella notte oscura.

cavaliere templare a cavalloIl suo ritorno era stato annunciato come un evento messianico, e la folla, un mare di volti ansiosi e speranzosi, lo attendeva nella piazza. Donne, soprattutto, con i loro piedi nudi, stanchi di camminare sulla dura terra, offrivano i loro arti al cavaliere, come un’offerta silenziosa.

Il cavaliere, con un gesto lento e solenne, smontò da cavallo. Non era più il guerriero impetuoso di un tempo, ma un uomo segnato dalla vita, dalla sofferenza, dalla fede. Si inginocchiò, con un’umiltà che spiazzò la folla, e iniziò a massaggiare i piedi delle donne.

Si inginocchia, con un'umiltà che spiazza la folla, e massaggia i piedi delle donne.Le sue mani si muovevano con una delicatezza sorprendente, come se accarezzassero petali di rosa. Non erano più mani di guerriero, ma mani di guaritore, di sacerdote, di padre. Ogni tocco era una preghiera, un balsamo per le ferite del corpo e dell’anima.

Mentre massaggiava, il cavaliere raccontava storie. Storie di terre lontane, di battaglie combattute, di miracoli visti. Ma soprattutto, storie di speranza, di perdono, di amore. La sua voce profonda risuonava nella piazza, come un eco di un mondo perduto.

Le donne ascoltavano, rapite, con gli occhi pieni di lacrime. I loro piedi, finalmente liberi dal dolore, sembravano ora leggeri come piume. Si sentivano avvolte da una pace interiore, da una sensazione di ritrovata innocenza.

Il cavaliere continuò a massaggiare fino a notte fonda, senza mostrare segni di stanchezza. La sua era una missione, un compito che si era autoimposto, un modo per restituire al suo popolo un po’ della speranza che aveva rischiato di perdere.

Quando l’ultima donna se ne andò, con un sorriso sereno sul volto, il cavaliere si alzò, si guardò intorno, e vide la piazza trasformata. Non era più un luogo di dolore e di miseria, ma un luogo di luce e di speranza.

cavaliere templare massaggia i piedi




Roberto Ellero
Operatore olistico di riflessologia plantare taoista musicale. L'esperienza di vita è unica, individuale. Ma d'altra parte si usa parlare di metodi di riflessologia plantare. Per praticità, definisco il mio rapporto col piede come metodo di riflessologia plantare musicale. Coincide col mio dharma. Esso deriva dall’integrazione interiore alchemica di vari strumenti di indagine, con cui ho ampliato la mia coscienza e sensibilità, ne riporto alcuni: la pratica esecutiva e di ascolto nella musica colta occidentale, studi letterari e filosofici, l’utilizzo autoriale del Web e della multimedialità per approfondire le sinestesie, la pratica del tango argentino, la pratica devozionale tantrica di mano destra Guru Yoga nel buddhismo tibetano Karma Kagyu, la pratica tantrica di mano sinistra del trattamento taoista del piede. E' un metodo, ma funziona solo con le mie mani.