Ascolto tattile invece dell’ascolto acustico.
Una parte della sensibilità che mi consente ora di ascoltare la musica dei piedi, nella riflessologia plantare musicale, viene probabilmente dal lavoro sull’accessibilità del Web per le persone con disabilità che ho condotto nella prima decade del 2000. L’attività e le riflessioni di quel periodo mi hanno fornito strumenti e capacità di traduzione sensoriale, per consentire l’accesso ai contenuti del Web attraverso il tatto e l’udito per chi non vede, e attraverso il tatto e la vista a chi non sente.
E’ stata una tappa del mio percorso. Come si può leggere in dettaglio ne “Il mio percorso“, prima di arrivare alla mia personale riflessologia plantare musicale ho ampliato la mia coscienza e sensibilità impadronendomi di vari strumenti, ne riporto alcuni: la pratica esecutiva e di ascolto nella musica colta occidentale, studi letterari e filosofici, l’utilizzo autoriale del Web e della multimedialità per approfondire le sinestesie, la pratica del tango argentino, la pratica devozionale tantrica di mano destra Guru Yoga nel buddhismo tibetano Karma Kagyu, la pratica di mano sinistra del trattamento taoista del piede. L’elaborazione interiore alchemica di questi strumenti di indagine è stata necessaria per il mio personale approccio al trattamento del piede nella riflessologia musicale.
In questo mio video del 2010 racconto la lingua dei segni italiana nella comunicazione video sul Web: interpretazione dell’italiano, come lingua autonoma per conversare, per comunicare in modo artistico, per tradurre emozioni musicali con il corpo. Il canale visivo-gestuale per trasmettere emozioni in musica, musica visiva: vedi dal minuto 7 (coro LIS “Biella Gospel Choir”).
Guarda il filmato direttamente su Vimeo.