I piedi sono la misura della vita, come il tempo è la misura del divenire. Il piede risuona sulla base di nascoste simpatie con il cosmo.
Il cuore del trattamento taoista del piede risiede nel cambiamento prodotto dalla pratica, che avviene nel tempo secondo la percezione soggettiva del ricevente. E’ sempre possibile intendere il massaggio tradizionale taoista del piede come oasi momentanea, per ritrovare il tempo lento, la quiete, la percezione di sé, il rilassamento, e in questo senso ha senso ricevere un trattamento isolato.
Tuttavia, non è questa la modalità che corrisponde al senso più profondo della pratica taoista: un cambiamento può avvenire secondo le leggi interne dell’organismo, in una successione cadenzata di trattamenti, solitamente settimanale, in un numero che per la tradizione è di dodici, ma essendo la libertà interiore la base di ogni realizzazione nelle pratiche di lunga vita si tratta di un numero indicativo, che può essere aggiornato all’interno delle mille variabili che intervengono nella dialettica interna dell’esperienza.
Il cambiamento, orientato all’equilibrio stabile dei sistemi organici, sottili e mentali, alla salute dell’anima e del corpo, può avere molte diverse finalità di ricerca, nelle varie esigenze di rafforzamento di aspetti carenti sul piano fisico materiale, o psichico mentale, o interiore di centratura sul proprio sé. La centratura e la trasparenza della posizione da cui agisce l’operatore sono fondamentali, ma nulla a lui viene delegato per il manifestarsi di un cambiamento stabile, che porta a un’armonica configurazione: gli input della pratica conferiscono all’organismo del ricevente stimoli utili ad attuare il cambiamento verso un nuovo equilibrio. La loro forza di trasformazione dovrà essere vissuta con consapevolezza dal ricevente nel corso del ciclo di trattamenti: potrà accoglierla od ostacolarla nella libertà del suo essere.
Non essendovi alcuna prescrizione, alcuno schema predefinito, alcun canone prefissato se non la costanza nella sequenza dei trattamenti, il cammino di trasformazione avviene come in una successione di passi, ciascuno dei quali necessario per cambiare stabilmente panorama e prospettiva, proprio come ciascuna nota nel contrappunto di un movimento musicale interpretato in libera improvvisazione secondo la propria autentica natura.
La quarta dimensione, il tempo, si percepisce con i piedi, per questo la loro natura è musicale: essi sono strumenti musicali e la riflessologia taoista li accorda per suonare l’armonia che rappresenta il legame tra il cosmo e il suo principium essendi, ossia le proporzioni musicali prodotte dal moto degli elementi, delle stagioni, dei pianeti e dell’universo.